Coincidenze
- di Monica Malfatto
- 24 feb 2016
- Tempo di lettura: 6 min


immagine di OnPix.it
Le coincidenze ci aiutano a riflettere e a soffermarci un attimo per poter conoscere di noi e dei nostri figli. Sono Monica, una mamma di tre bimbi di cui due gemelli. Alessio e Mattia di 9 anni e Noemi di 3 anni, sono una mamma molto impegnata, ma prendendo una delle tante coincidenze della vita ho riscoperto in me un nuovo genitore.
Sono una persona molto curiosa e ciò mi porta ad avere un carattere estroverso, aperto ai cambiamenti e ben predisposto alla ricerca.
Una realtà che negli ultimi tempi mi ha incuriosito molto è quella legata allo studio sull’elemento acqua del prof. Masaru Emoto: man mano che approfondivo la sua storia la mia curiosità mi portava a pensare come sarebbero stati i miei cristalli d’acqua al passaggio dei miei stati d’animo.
Ahimè la curiosità è quasi sempre sopraffatta dagli impegni di mamma e dal ritmo troppo frenetico della vita: alcune cose benché importanti si lasciano solitamente indietro, facendo passare avanti quelle urgenti; difficilmente si trova il tempo per andarle poi a ripescare nel dimenticatoio. Se la curiosità non soddisfatta in quel momento… non manca, così come gli innumerevoli impegni, è solito che mi vengano in soccorso le coincidenze se così vogliamo chiamarle: proprio un bel giorno di ottobre del 2015 leggendo una nota rivista mi imbatto in un titolo che ovviamente attira la mia curiosità.
“H2O la molecola della gratitudine”: è un bellissimo articolo tematico che parla guarda un po’…. delle scoperte di Emoto, in relazione alla propedeutica per i bambini e noto con entusiasmo che le referenze indicate nell’articolo sono proprio in Italia, e penso: “non così inarrivabili”.
Letto l’articolo mi fermo per un attimo a riflettere, poi mi domando sarebbe bello che i miei figli imparassero meglio su di loro secondo l’elemento acqua, poi sopraggiunge un'altra riflessione e mi domando il perché limitare questa esperienza solo ai miei figli; così faccio recapitare a scuola l’articolo del giornale chiedendo ai maestri se fosse possibile inserire una giornata esperienziale messa a disposizione proprio dall’associazione menzionata nel testo dell’articolo: la Water Academy.
Mi sembrava una bellissima idea, purtroppo però senza troppi giri di parole quanto proposto non è stato accettato. Avrei per questo episodio molte remore ma preferisco lasciare andare perché insisterò infatti la richiesta la rifarò per l’anno prossimo in fase di programmazione a giugno.
Ricontattai la Water Academy e uno dei referenti mi disse che avrebbe potuto darmi assistenza telefonica per far in modo di poter accedere comunque all’esperimento a casa utilizzando un protocollo prestabilito.
Il Viaggio ha inizio
Ok si parte, con i miei figli ne eravamo entusiasti. Abbiamo iniziato con un disegno di un cristallo immaginario, poi con una canzone e un filmato, abbiamo ragionato sull’importanza dell’acqua, come cambia attraverso i cristalli, come si influenza e ci influenza; abbiamo imparato a ringraziare l’acqua e anche a chiederle aiuto, abbiamo cotto il riso e messo nei vasetti, con costanza l’abbiamo influenzato imparando anche ad aspettare i risultati. Poi abbiamo concluso facendo una piccola gita al fiume che è qui vicino per ringraziare l’acqua, abbiamo visto un interessantissimo documentario e fatto un ultimo disegno.
Nulla di così impegnativo e senza bisogno di spazi particolari o strane attrezzature. Quello che più conta è che in questo lasso di tempo, man mano che avanzavamo nel percorso didattico, ho visto i miei figli cambiare, devo premettere che sono sempre stati bimbi molto educati, certo vivaci ma sempre rispettosi; nonostante ciò ho visto comunque cambiamenti positivi a volte repentini e a volte cambi di abitudine ponderati. Infatti ora sono più attenti al funzionamento del loro corpo, portano maggiore attenzione a quello che mangiano prediligendo cibi freschi e chiedendo solo sporadicamente il cosiddetto “cibo spazzatura”.
Sono inoltre diventati più attenti agli atteggiamenti delle altre persone e, notando gli stati d’animo negativi, dicono che sicuramente non hanno una buona acqua e cercano di aiutare influenzandola. Utilizzano meno i giochi elettronici, prediligono quelli di gruppo a quelli di guerra. Sono più profondi nei loro pensieri, chiedono approfondimenti su argomenti che vanno dal funzionamento del corpo umano alle leggi fisiche che regolano l’universo. Non spaventatevi rimangono bambini e come gli altri giocano, bisticciano, fanno pace, fanno storie per fare i compiti e a volte comunque mi viene voglia di “rimproverarli duramente” perché le grane le fanno anche loro ma con meno frequenza, poi basta ricordare loro che stanno influenzando reciprocamente la propria acqua e smettono immediatamente.
Un’esperienza questa che mi ha dato nella sua semplicità molto entusiasmo ma rattristata fortemente perché l’ho fatta solo tra di loro, invece avrei desiderato fosse condivisa con il loro gruppo a scuola. A maggior ragione, i bambini della classe avendo lavorato proprio sull’acqua come argomento di laboratorio con le insegnanti e con un gruppo di esperti esterni, gli stessi avrebbero potuto portare un contributo integrando un semplice punto di vista diverso e non prettamente chimico.
Il desiderio della condivisione Noto che i miei figli a seguito dell’esperienza fatta con me a casa, hanno bisogno di condividere con gli altri compagni e purtroppo ancora oggi si trovano a non poterne parlare in classe perché nessuno è consapevole dei processi fisici dell’acqua. Di questo ne sono stati un po’ turbati. Avendo nove anni hanno ancora una buona dose di genuinità e ingenuità che se non viene ben consolidata con della sana conoscenza, purtroppo con gli anni si sostituisce con la malizia.
Una cosa importante è che questa esperienza è servita anche a me! Si noi “grandi” non ne siamo immuni, a volte crediamo di sapere tutto perché ci informiamo, facciamo tante teorie e troppo spesso poca pratica, anche noi abbiamo bisogno di cose tangibili, insomma quando le esperienze ci toccano da vicino ci danno modo di imparare. Ce ne accorgiamo sempre quando le esperienze sono negative, invece questa volta mi sono accorta di imparare davvero da una bella esperienza gioiosa e positiva.
Il Nuovo Genitore
Vivendo insieme ai miei figli il percorso che mi ha indicato l’accademia, ora dò molta attenzione ai miei stati d’animo perché so che io influenzo anche gli altri e i miei vasetti di riso sono lì a ricordarmelo insieme ad un biglietto sotto la bottiglia d’acqua con scritto “amore e gratitudine” nella casa in cui vivo non manca mai.
Consiglio a tutti di avvicinarsi a questa esperienza e soprattutto alle insegnanti dico di farlo a scuola, mi rendo conto che le ore di lezione sono sempre poche ma questa esperienza non ne porta via molte e sicuramente i benefici collettivi superano gli sforzi, soprattutto se ogni tanto si fa ricordare il bellissimo ed importante messaggio che si scopre dietro questo percorso. Ringrazio Andrea Nitta per aver avuto la costanza di seguirci e per averci dato molti suggerimenti preziosi, la mia curiosità, nonostante le urgenze date dal poco tempo, è stata soddisfatta ma questa volta con immensa gratitudine, per questo motivo ho voluto lanciare una “coincidenza” e scrivere questo articolo mediante il quale inviare ai genitori super impegnati, ai loro bambini e a tutto il mondo un messaggio di Amore e Gratitudine.
Monica Malfatto
Un messaggio di pace dai bambini
Alessio - 9 anni
Ciao a tutti io sono Alessio ho 9 anni e frequento la 4° elementare. Il messaggio dell’acqua ci dice: - State sereni, tranquilli e molto felici. Non dobbiamo mai togliere l’entusiasmo alle persone che ci circondano, bisogna aggiungerne più che si può. L’acqua è la vita è come una seconda mamma o papà-. L’esperienza che ho fatto a volte è stata un po’ noiosetta ma mi è piaciuto esprimere all’acqua le mie sensazioni. Vorrei dare un messaggio a tutto il mondo: - restate felici, accogliete tutti e cercate di rendere tutto più pulito, non copiate i militari o chi si comporta male perché loro non sanno tutte queste cose, loro vogliono solo vincere. Sono felice di essere di aiuto e buona giornata.
Mattia - 9 anni
Ciao mi chiamo Mattia e sono un bambino di 9 anni.
Per me scoprire cos’ è l’acqua e cosa riesce a fare è stata un’emozione bellissima e molto interessante.
Secondo me il messaggio dell’acqua è che anche lei è vivente anche se non sembra e che quindi anche lei ha vissuto delle esperienze belle e brutte.
Io… un messaggio per tutti i bambini e tutti gli adulti ce l’avrei: vorrei dire a tutti che l’acqua ha tantissime capacità e che quindi per non passare delle giornate bruttissime bisogna restare felici.
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